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I materiali per il trattamento e la finitura superficiale di legno, intonaco, ferro così come i prodotti per l'incollaggio sono in genere i più dipendenti dall'industria petrolchimica. Oggi in questo settore produttivo vengono utilizzate circa 40.000 sostanze chimiche diverse che molto spesso vengono introdotte sul mercato senza una analisi attenta del loro grado di tossicità per gli esseri viventi e del loro impatto ambientale.
Le conseguenze sono evidenti per quanto riguarda l'enorme impatto ambientale di questo particolare settore produttivo. Meno evidente è stata fino a pochi anni fa la pericolosità dei materiali di derivazione petrolchimica per la vivibilità degli ambienti chiusi dove anche livelli molto bassi di cessione di composti pericolosi da parte di ogni singolo materiale determina per sinergia una miscela preoccupante per la salute.
In questo settore la bioedilizia propone il ritorno a materie prime collaudate dall'uomo in centinaia e a volte in migliaia di anni di uso reinventate attraverso un aggiornamento tecnologico, quello della cosiddetta chimica dolce, rispettoso dell'uomo e dell'ambiente.
Le materie prime utilizzate dalle ditte produttrici di materiali bioedili sono poche (circa 150) sempre dichiarate secondo una sorta di codice etico che richiede la massima trasparenza sulla biografia del prodotto e sono: