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Un'attenzione particolare merita il tema dell'imballaggio dei materiali per l'edilizia. Se materiali naturali ed ecocompatibili vengono confezionati in contenitori non riciclabili e non biodegradabili si corre il rischio di vanificare la qualità del contenuto con un contenitore pericoloso per l'ambiente.
Alcune ditte produttrici di materiali bioedili utilizzano sistemi di confezionamento e imballaggio ecocompatibili, altre non ancora, questa attenzione è di grande importanza.
Altro forte rischio di incoerenza si corre se in una costruzione bioedile dove si fa uso di materiali a qualità ecologica controllata, la gestione del cantiere non è coerente alla realizzazione. Tutti conoscono le pratiche in uso corrente in ogni cantiere edile: spreco di acqua, combustione dei rifiuti provenienti dalle lavorazioni che spesso contengono materiali sintetici, interro dei detriti e degli scarti di lavorazione in occasione delle opere di sistemazione esterna con gli effetti prevedibili di oggettiva trasformazione del cantiere in una discarica incontrollata.
In un cantiere bioedile i rifiuti non dovrebbero essere interrati o bruciati ma dovrebbero essere raccolti e separati per favorire l'eventuale riciclo e uno smaltimento differenziato. Per ridurre il consumo di acqua potabile si dovrebbero eliminare tutte le fonti di spreco e favorire la raccolta e l'uso dell'acqua piovana per tutti quegli usi, e sono la maggior parte, che non richiedono acqua potabile.
Riferimento:"Architettura bioecologica: scalta e selezione dei materiali" G. Allen